L’importanza di accendere i lumi di Chanukkàh al momento appropriato
Il Talmud insegna: “Chavivàh Mizvàh Beshaatàh” – “una mizvàh è cara nel suo proprio tempo.” Questo significa che HaShem apprezza le mizvot che vengono compiute nel momento migliore, immediatamente, senza alcun indugio, dimostrando l’importanza che si accorda al compimento della mizvàh. Infatti, la Ghemaràh dice che se si compie una mizvàh “Kemaamaràh” – esattamente come è stato stabilito che sia osservata, non si riceveranno mai cattive notizie perché si sarà protetti dal potere della mizvàh.
Il verso riportato nel Kohelet (8:5) dice: “Shomer mizvàh lo yedàh davar ra” – “chi ‘osserva’ una mizvàh non conoscerà male”. La parola “Shomer” può essere relazionata all’anticipazione, all’eccitazione, come nel verso: “VeAviv shamar et hadavar” (“e suo padre attendeva con interesse la questione” – Bereshit 37:11—nella parashàh della settimana, di Vayeshev). Jaacov Avinu aspettava ansiosamente, con ampio anticipo, che si avverassero i sogni di Yosef. Allo stesso modo, il verso del Kohelet si riferisce a qualcuno che è “Shomer Mizvàh” – che non vede l’ora con grande eccitazione e anticipo di compiere una mizvàh, e si sbriga per compierla alla prima opportunità, senza indugi. Una persona del genere “non conoscerà male” – sarà risparmiata dal male perché il merito della mizvàh la proteggerà.
Una storia interessante è raccontata a proposito del Rokeach (Rabbì Elazar di Worms, Germania, 1160-1237) che viveva in una città bassa, protetta da una diga, che teneva lontana l’acqua del fiume vicino. Una volta, l’area è stata interessata da un’invasione di pesci spada, che arrivavano e danneggiavano la diga. Questo metteva la città in grave pericolo, perché l’acqua avrebbe allagato la città se la diga si fosse rotta. Il re incolpa la comunità ebraica per tutta la situazione, e convoca il Rokeach al suo palazzo. Lo avverte che se i pesci spada non lasceranno la diga entro i prossimi tre giorni, tutti gli ebrei della città sarebbero stati cacciati.
Il Rokeach prende atto dell’avviso e assicura il re che avrebbe mandato via i pesci spada – a condizione che il re procuri il vino necessario a tutti gli ebrei della comunità per festeggiare Purim il giorno seguente. Il re accetta e fornisce al rabbino i soldi per comprare tutto il vino necessario per celebrare Purim. Gli ebrei locali quell’anno hanno festeggiato Purim come non avevano mai fatto prima, con grande gioia e festività. Lo stesso giorno, i pesci spada se ne vanno improvvisamente.
Gli ebrei hanno osservato una mizvàh con grande gioia, eccitazione e intensità – e sono stati quindi risparmiati dal male.
Il Rambam descrive la mizvàh di accendere i lumi di Chanukkàh come una “Mizvàh Chavivàh Ad Meod”- “una mizvàh estremamente amata”. Compiendo questa mizvàh al tempo debito, compiamo un atto doppiamente “amato”: la mizvàh stessa è “amata”, e una mizvàh compiuta nel momento ideale è anch’essa “amata”. Non possiamo neppure immaginare quanto preziosa sia una mizvàh del genere agli occhi di HaShem e quanto noi ci rendiamo cari ai Suoi occhi in questo modo.
È necessario quindi fare ogni sforzo possibile per accendere i lumi di Chanukkàh il prima possibile. Questo in particolare se una persona è comunque a casa ed ha la possibilità di accendere al tempo debito. Anziché aspettare più in là durante la serata, dopo aver cenato, bisognerebbe andare al Bet HaKneset, recitare Minchàh, Arvit e poi accendere i lumi di Chanukkàh con la famiglia al tempo debito. Saremo quindi, con l’aiuto di HaShem, meritevoli della speciale grazia e protezione di HaShem, e avremo il privilegio di ascoltare solo notizie positive, e ci saranno risparmiate quelle cattive.
Riadattamento del link: http://www.dailyhalacha.com/displayRead.asp?readID=1760