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Accompagnare una donna in travaglio all’ospedale durante Shabbat

È ovvio e risaputo, che se una donna entra in travaglio durante Shabbat può essere portata in ospedale, perché il travaglio è considerato una situazione di pericolo. Il modo migliore di arrivare in ospedale in una situazione simile, è facendo chiamare da un non ebreo un taxi.

La domanda è se il marito, la madre o chicchessia possano andare in ospedale con la donna. Se la donna richiede che suo marito o qualcun altro la accompagnino a partorire, quella persona può andare in macchina con lei durante Shabbat? Visto che solo la donna stessa è in pericolo, forse non è possibile accompagnarla, e gli altri membri della famiglia devono aspettare l’uscita di Shabbat per raggiungerla?


Il Chacham Ovadia Yosef, nella sua opera Chazon Ovadiàh – Shabbat (vol. 3, pag. 320), stabilisce che un membro della famiglia o qualcuno vicino alla donna possano viaggiare con lei per recarsi in ospedale durante Shabbat. I Chachamim permettono a un’altra persona di viaggiare con lei durante Shabbat perché altrimenti la donna potrebbe diventare ansiosa o stressata per il fatto di recarsi da sola in ospedale, e questo potrebbe chas veshalom incrementare il pericolo di vita. Quindi, se la donna vuole che il marito, la madre o qualcun altro vadano con lei all’ospedale, possono e devono unirsi a lei. Questo è quello che stabilisce anche il Chazon Ish (Rav Avraham Yeshaia Karelitz, 1878-1953), in una delle sue lettere pubbliche (vol. 1, p. 141). Il Chazon Ish esorta coloro a cui viene richiesto di viaggiare con la donna in travaglio all’ospedale durante Shabbat di farlo. Questa norma è anche codificata nell’opera Shemirat farlo.

Riassumendo: se una donna entra in travaglio durante Shabbat, un non ebreo – per esempio un tassista – deve portarla all’ospedale. Suo marito, sua madre o qualcun altro possono e devono andare con lei, a meno che lei non dichiari esplicitamente che è in grado di andare da sola. Se le contrazioni si arrestano lungo la strada, o una volta arrivati in ospedale, può essere portata a casa da un non ebreo. Se le contrazioni si arrestano in ospedale e non c’è un non ebreo disponibile per portarla a casa, un ebreo può portarla a casa solo se in ospedale non c’è nessuno che possa prendersi cura di lei durante il resto di Shabbat. Se un ebreo deve portare la donna in ospedale, deve chiedere a un non ebreo di spengere il motore dell’auto una volta arrivati all’ospedale.

Riadattamento del link: http://www.dailyhalacha.com/displayRead.asp?readID=2338


Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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