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Le 613 mitzvot - Birkat Hamazon


“Mangerai e ti sazierai e benedirai Hashem tuo D-o”.


La Torà ci comanda di benedire D-o dopo aver consumato il pane ed essere sazi. Il pane può essere costituito da uno dei seguenti cinque tipi di grano: frumento, orzo, avena, segale o spelta. Quando una persona mangia e si sazia (ma non necessariamente sazia i suoi occhi!) ha il comando della Torà di recitare la birkat hamazon, la benedizione dopo il pasto. I nostri Maestri ci comandano di recitare la birkat hamazon se abbiamo mangiato un kezait, una quantità di pane pari a un'oliva (circa trenta grammi) anche se non siamo sazi. La mitzvà si applica agli uomini e alle donne, per tutte le generazioni. Per quanto riguarda le donne, però, non è chiaro se il loro obbligo derivi dalla Torà oppure se sia di origine rabbinica.

Anche se la mitzvà di recitare la birkat hamazon è dalla Torà (almeno per gli uomini), il testo è stato redatto dai nostri Maestri. Prima della composizione di questo testo, era permesso pronunciare parole di ringraziamento e lode a D-o per averci dato il nostro sostentameto e questo era sufficiente.

Cerchiamo di comprendere l'idea che sta alla base della birkat hamazon e di tutte le berachot in generale: D-o ha forse bisogno del nostro ringraziamento per il bene che ci dà? D-o non ha forse saggezza, bontà e onnipotenza? Potremmo forse aggiungere o detrarre dalla Sua onnipotenza? La risposta è che quando pronunciamo le parole “Baruch attà Hashem”, “Benedetto sei tu, nostro D-o”, riconosciamo e lodiamo D-o per essere la fonte delle bendizioni e per la Sua capacità di compiere atti di bontà secondo la Sua volontà. In questo modo meritiamo di ricevere una maggiore quantità di benedizioni che Egli desidera molto donarci. Alcune berachot iniziano e terminano con le parole “Baruch attà Hashem” perchè così riconosciamo il fatto che Egli è onnipotente e, nella parte centrale della benedizione, effettuiamo le nostre richieste.

Spesso, dopo aver mangiato ed essere sazi, potremmo sentirci stanchi e avere difficoltà a eseguire la mitzvà della birkat hamazon con una totale concentrazione. Dovremmo ricordarci, però, che i nostri Maestri ci insegnano che non esiste la lettera “pè finale” nella birkat hamazon. Impariamo che chi presta attenzione a recitare la birkat hamazon, non verrà dominato da nessuna forma di rabbia (dal momento che i termini che designano la rabbia contengono la “peh finale”: “af”, “ketzef”).

Il Sefer HaChinuch ci insegna che chi sta attento a recitare sempre la birkat hamazon, riuscirà sempre a trovare sostentamento in modo onorevole. Siamo sempre alla ricerca di segulot per la parnassà! Il Sefer HaChinuch ci dà il consiglio migliore: presta attenzione alla mitzvà della birkat hamazon e a non ti mancherà mai di ciò di cui ha bisogno.

Cerchiamo di concentrarci sulle parole che pronunciamo e prestiamo attenzione a dire la birkat hamazon leggendo le parole da un testo e meriteremo di vedere la mano di Hashem che ci sostiene.


Yehonatan Salem



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Dediche
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