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Il timore di Hashem

L'UOMO DEVE PORRE SEMPRE IL TIMORE DEL SIGNORE NEL PROPRIO CUORE

Shivviti Hashem lenegdì tamid~ho posto la presenza di D-o continuamente dinanzi a me” (Salmi 16,8); questo è uno dei principi più importanti nella Torà e nel comportamento degli

tzaddikim~ giusti, che procedono di fronte ad Ha-shèm. Il modo di sedersi, di muoversi e di comportarsi non è identico se ci si trova da soli nella propria abitazione oppure alla presenza di un re. Parimenti, sono differenti anche le parole e il modo di parlare dinanzi a familiari e parenti rispetto a quelli usati alla presenza di un re. In tal caso, infatti, si pone senz’altro molta attenzione ai propri gesti e ai discorsi, affinché siano irreprensibili. A maggior ragione, se l’uomo considera che vicino a sè,a osservare le sue azioni, si trova il più grande dei re,il Santo, benedetto Egli sia, «la cui gloria riempie tutta la terra » (Isaia 6,3), al cui riguardo è detto: «Può forse l’ uomo nascondersi in luoghi segreti senza che Io lo veda?- dice l’Eterno –Forse che non riempio il cielo e la terra? » (Geremia 23,24), egli sarà senz’altro investito subito da rispetto e umiltà a causa del timore di D-o, benedetto Egli sia, e proverà soggezione dinanzi a Lui. (Cap. 1,1)

Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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