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Sempre davanti a noi stessi


La Toràh afferma:

“Dopo questi avvenimenti [accadde che] il coppiere e il panettiere del re d’Egitto commisero [ciascuno] una colpa nei confronti del loro padrone, nei confronti del re d’Egitto.” (Bereshit 40:1)

Rashi porta il Midrash che dice che il capo dei coppieri è stato imprigionato perché una mosca è stata trovata nel calice di vino del Faraone; il capo dei panettieri è stato imprigionato perché una pietruzza è stata trovata nel pane del Re.

Il primo paragrafo dello Shulchan Aruch dice: “Ho posto HaShem dinnanzi a me sempre” (Tehillim 16:8) questo è uno dei principi più importanti della Toràh – perché il comportamento di una persona quando è sola nella privacy della sua casa è differente rispetto a quando è alla presenza imminente di un re. Quanto più è così se si realizza che tutti siamo alla presenza continua e costante del Grande Re, HaShem l’Onnipotente, la cui Gloria riempie l’Universo: dobbiamo avere la reverenza, l’umiltà e il timore di HaShem.

I nostri Tzadikim non si dimenticano mai di essere alla presenza di HaShem. Ogni loro comportamento è contemplato e applicato come se si trovassero dinnanzi a Lui. È raccontata la storia di uno Tzadik, l’Alter di Kelm, che una volta ha trovato un piccolo pezzo di legno nel suo pane. L’Alter ha riflettuto: “Un difetto nel proprio pane difficilmente può divenire oggetto di una punizione così severa [il capo dei panettieri è stato condannato a morte]. Nessuno potrebbe essere punito per questa scheggia di legno nel pane, specialmente perché ci è andata a finire in modo del tutto accidentale. Perché allora il capo dei panettieri è stato punito così duramente?”

L’Alter è arrivato alla conclusione: “Quando si serve o ci si relaziona al Re, lo standard di perfezione deve essere molto più elevato rispetto a quando ci si relaziona ad altre persone. Bisogna comportarsi con molta più attenzione per evitare qualsiasi difetto. Quando si serve il Re, perfino un piccolo difetto diventa una grande offesa!”

“Io sono al servizio del Re dei Re,” ha continuato l’Alter. “Il mio comportamento dinnanzi a lui è privo di qualsiasi difetto? Sono stato abbastanza attento ad evitare qualsiasi trasgressione perfino accidentale?”

Riadattamento del link: http://www.aish.com/tp/ss/ssw/285005491.html

da “Twerski on Chumash” di Rav Abraham J. Twerski, M.D.

Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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