Melave Malka
Nel corpo c’è un piccolo osso totalmente indistruttibile chiamato “luz”. È l’osso che sta alla base del collo. È a partire da esso che HaShem ricostruirà l’intero corpo umano al tempo della resurrezione dei morti. Questo osso riceve nutrimento solo dal pasto del “Melave Malka”, il quarto pasto del sabato sera all’uscita di Shabbat.
Il Melave Malka ha tre principali benefici. Primo, quello del kavod. Onora la “Regina Shabbat” scortandola. Secondo, porta ‘Parnasàh’, successo e abbondanza all’intera settimana. Terzo, porta refuàh, guarigione ai propri dolori e malanni. Le prime lettere di queste parole, ‘Kavod’ ‘Refuàh’ ‘Parnassàh’ formano la parola ‘Kapper’, espiazione.
I genitori dovrebbero benedire i propri figli e gli insegnanti i propri studenti durante questo pasto.
Il Ben Ish Chai (Rav Yosef Chaim di Bagdad 1833-1909) scrive che nella Birkat HaMazon si deve dire ‘Migdol’ e non ‘Magdil’. C’è l’uso di accendere candele in memoria dei Chachamim defunti. Il Pasuk dice “Veinne sulam mutzav arza veroshò maghia haShamaima”, che letteralmente significa “Ed ecco la scala era appoggiata sul terreno e la sua testa arriva al Cielo”. Il Ben Ish Chai scrive che la parola ‘Sulam’ è un acronimo delle lettere “Seudat Levaiàh Malka”, il pasto che scorta lo Shabbat. Il Pasuk significa che questo pasto ogni tanto è ‘gettato a terra’ senza che sia trattato con rispetto, però in realtà il suo vero valore arriva fino al Cielo.
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