Cercare di riconciliarsi e non rifiutare di concedere il perdono
Di Leone Efrati
La giornata di Kippùr non serve a espiare i torti compiuti nei riguardi di un compagno, almeno finché non si sia fatta la pace con l'interessato...Questo è il motivo per cui l'uomo deve verificare di non detenere illegalmente del denaro che non gli appartiene...Chi non avesse peccato nei confronti di un compagno altro che con parole, anche in questo caso deve prima rappacificarsi, e per farlo si deve recare [da lui] personalmente.
Da parte sua, la persona alla quale si chiede il perdono è tenuta a concederlo di buon grado e non deve essere inflessibile...il comportamento...della stirpe di Israele è di essere kashè lichos veNoach leRazot~difficili ad adirarsi ma facilmente propensi a calmarsi (Avot 5,11). E quando colui che ha sbagliato invita il compagno a perdonarlo, questi lo deve fare con cuore sincero, senza durezza, anche se il disturbo[che gli è stato arrecato] è stato notevole. [La Torà, infatti, prescrive] «e [l`offeso] non si deve vendicare nè serbare rancore»(Levitico 19,18)...E la persona che durante Yom Kippur non allontana da sè l'astio [altrui], non riceverà [l`atteso] ascolto alle proprie preghiere. Chiunque operi per dominare il proprio [cattivo] carattere, ottiene che gli vengono perdonati tutti i suoi peccati.