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Halakhòt di Rosh Hashanà

Sunto di alcune regole ed usi di Rosh Hashanàh.


Il Kiddush.


_ C’è l’uso, riportato nel Ben Ish Chai (BIC 1, Nizzavim 7) di sedersi sopra il proprio letto e recitare una particolare formula di buon auspicio prima di recitare il Kiddush.


_ Ambedue le sere si pronunci la benedizione di Sheechejanu nel Kiddush. E’ bene lasciare se è possibile, un frutto o un abito nuovo sulla quale deve fare la benedizione di Sheechejanu, per la seconda sera e averlo dinnanzi a sé durante la berachàh. (BIC 1, Nizzavim 8).


_ E’ bene leggere sul tavolo le mishnayot del trattato di Rosh Hashanàh e il brano dello Zohar stampati nei siddurim (BIC 1, Nizzavim 8).


Il seder di Rosh Hashanàh.



Gli usi in questo campo sono molteplici, e non siamo venuti Chas veshalom a cambiarli.

In base a Horayot 12a si usa mangiare determinati cibi chiamati “simanim” ~ segni come buon augurio per l’anno che viene. Prima di ogni cibo si usa recitare una preghiera legata alle particolarità del cibo stesso.


_ E’ preferibile fare la nettillat Yadajim ~ lavaggio delle mani e la Hamotzì ~ benedizione sul pane, prima di cominciare a mangiare i “simanim” cosicché da non entrare in situazione di dubbio relativo a berachot invano. In tal caso non si benedica sui simanim, ma si faccia direttamente lo Yehi Ratzon relativo. Se una persona non ha un uso certo relativamente all’ordine è preferibile che adotti questo. Anche in questo caso, durante il pasto deve recitare

borè perì ha’etz prima di mangiare il primo frutto, che di solito è il dattero (TH 4,2).


_ In un posto dove c’è un minhag ~ uso conosciuto nella quale si mangiano i simanim prima della nettillàh è necessario fare la berachàh ~ benedizione iniziale sui simanim. In questo caso si stia attenti prima a fare la berachàh sul cibo, mangiare, e poi tornare a mangiare dopo aver recitato lo yehi ratzon sul secondo assaggio. Si ricorda che per l’ordine delle berachot si benedice prima su un frutto (borè perì ha’etz) e poi su una “verdura” (borè perì haadamàh).


_ Lo Yehi Ratzon si fa ricordando il nome di HKB”H e non dicendo semplicemente “Hashem” (TH 4,2), ed è bene rispondere Amen dopo lo Yehi Ratzon (tranne nel caso in cui lo stia dicendo lui stesso) altrui, anche se non intende uscire dall’obbligo della recitazione dello stesso.


_ Relativamente allo yehi ratzon sulla mela non si dica alla fine “kidvash” ~ come il miele, poiché sul giudizio divino è stato detto che è più dolce del miele. (TH 4,2).


_ Si stia molto attenti al controllo di tutta la frutta che non contenga vermi chas veshalom, poiché per ogni verme si trasgrediscono 5 divieti (Makkot 16b).


_ C’è chi usa fare il seder anche durante il giorno, come ricordato nel testo Mattè Efraim (BIC 1, Nizzavim fine 4).


_ Non si mangi a Rosh Hashanàh né cibi con aceto, nè frutta acerba (BIC 1, Nizzavim 6), né cibi piccanti (TH 4,2).



Tashlich.


_ Dopo Minchàh del primo giorno si usa andare presso una fonte di acqua corrente per dire il “Tashlich”, il cui testo è riportato nei Machazorim.


_ A priori bisogna farlo il primo giorno, se però si è stati impossibilitati si faccia il secondo giorno dopo Mussaf (BIC 1, Nizzavim 12).


_ Secondo il Torat Hamo’adim di Rav David Yossef Shalità (3,21), le donne sono esenti dal dire il Tashlich, anzi è meglio che non lo dicano per nulla.

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Suono dello Shofar.



Si desidera trattare qui solo le regole dal punto di vista del pubblico.


_ E’una Mitzwat ‘Asè ~ (non lett.) precetto della Toràh sentire il suono dello shofar per tre volte durante Rosh Hashanàh. A causa di un dubbio sulla definizione di Teru’a ~ (n.l.) suono riportata nella Toràh suoniamo diverse combinazioni, ognuna per tre volte. (TH 5,1)


_ E’ necessario pertanto stare molto attenti durante l’esecuzione del suono dello Shofar e concentrarvisi, per poter uscire dall’obbligo del precetto. (TH 5,2; 5,20). Bisogna porci particolare attenzione poiché bisogna sentire i suoni dall’inizio alla fine per poter uscire d’obbligo, indipendentemente dalla loro lunghezza.


_ Dal pronunciarsi della benedizione fino alla fine di tutte le esecuzioni dello shofar è necessario stare in silenzio, altrimenti si provoca hefseq ~ interruzione, e si rischia di non uscire d’obbligo. (TH 5, 9-12).


_ E’ vietato mangiare un pasto a base di pane o un quantità maggiore di cabeizà (circa 56 grammi) di mezonot (dolci ad esempio) o prima del suono dello Shofar. E’ permesso però mangiare frutta e verdura in quantità anche maggiori a cabeizà, e tanto più acqua, the e caffè (TH 5,21).

Naturalmente per mangiare dopo Shacharit (esattamente come a Shabbath) per mangiare è obbligatorio fare il Kiddush.




Usi e regole varie.


_ C’è chi usa leggere il libro dei Tehillim ~ Salmi integralmente per due volte nel corso dei due giorni di Rosh Hashanàh, poiché il numero dei capitoli di cui è costituito il libro è 150. 150 x 2 = 300 e sappiamo che 300 è anche la ghematria ~ valore numerico della parola Kapper ~ espia.

In base al Pellè Yo’etz, è meglio leggere meno Tehillim comprendendo ciò che si legge piuttosto che tutti senza comprenderli. In ogni caso sia che uno faccia di più che di meno, la cosa fondamentale è che lo faccia Leshem Shamajim ~ (n.l.) con l’intenzione di aumentare la gloria di HKB”H.


_ Bisogna stare attenti a non ricordare i peccati durante Rosh Hashanàh affinché non sia Chas Veshalom, un’autoaccusa. In particolare quando si legge la formula di richiesta prima dei Tehillim, si eviti la lettura delle parole . (BIC 1, Nizzavim 13).


_ Non si dorma durante le ore diurne di Rosh Hashanàh, ed è necessario stare anche attenti a svegliarsi prima dell’alba (a Milano attorno alle 6.03 nel 5766). Se si è costretti a dormire per qualche motivo, si cerchi di farlo dopo Chatzot ~ metà delle ore diurne (a Milano circa 13.11 nel 5766). (BIC 1, Nizzavim 11).


_ Si stia attenti a non incollerirsi, poiché oltre alla gravità del peccato che si compie

incollerendosi, se capita durante Rosh Hashanàh non è un buon segno per l’anno. In particolare stia attenta la donna a preparare tutto già in precedenza, cossicchè non ci sia motivo di litigio, e anche se ci fosse, ogni singolo deve cercare di trattenersi e sopporti con pazienza, in particolare durante Rosh Hashanàh. (BIC 1, Nizzavim 6).


_ Le regole relative alla Teffillàh meriterebbero una sezione a sé. Di conseguenza non verranno qui trattate, ma si lascia lo studio al lettore. Si fa solo notare che la Teffillàh è una delle forme più alte di comunicazione diretta con HKB”H I”S ~ Ishtabbach Shemò ~ sia lodato il Suo Nome, e solitamente, una persona che vuole parlare con una persona importante si prepara prima, tanto più se dobbiamo farlo davanti ad HKB”H I”S.

Tachel Shanàh uvirkoteha


Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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