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La mizvàh del conteggio dell'Omer


Alcuni motivi per la mizvàh del conteggio dell’Omer; lo status della mizvàh ai nostri giorni

La Toràh comincia a parlare della Mitzvàh della “Sefirat HaOmer” nel libro di Vaikrà (cap. 23, verso 15): “Dal giorno successivo Shabbat (ossia il giorno in cui si riposa dalle melakhot ~ attività lavorative), dal giorno in cui porterete l’Omer come offerta da sollevarsi, conterete per voi stessi sette settimane complete.”

I Chachamim spiegano che “il giorno dopo Shabbat” si riferisce al giorno successivo il primo giorno di Pesach. La Toràh chiama infatti anche i giorni di Yom Tov con il termine “Shabbat”, essendo anch’essi giorni in cui ci si riposa dall’effettuare melakhàh ~ attività lavorativa. Quindi il versetto si riferisce al secondo giorno di Pesach, il giorno successivo al primo giorno di Yom Tov di Pesach. Da quel giorno si comincia a contare ogni singolo giorno per sette settimane (quarantanove giorni).

Lo Shibolè HaLechet (opera alachika del romano Rabbì Zidkiàh Ben Avraham, 1230-1300) cita (nel siman 236) un passo tratto dal Midrash in cui viene detto che quando i Figli D’Israel lasciano l’Egitto, Moshè li informa che fra cinquanta giorni avrebbero ricevuto la Toràh. Moshè ricava questa informazione la prima volta in cui parla con HaShem nell’episodio del Roveto Ardente. HaShem dice: “Quando prenderai il popolo dall’Egitto, servirete HaShem su questa montagna” (Shemot 3:12). La parola “Taavdun” (servirete) è apparentemente scritta con una “nun” superflua. La lettera “nun” ha il valore numerico di cinquanta. HaShem quindi allude a Moshè che cinquanta giorno dopo l’uscita degli ebrei dall’Egitto arriveranno al Monte Sinai, per ricevere la Toràh. Il popolo ebraico reagisce a questa informazione con molto entusiasmo, contando ogni giorno dopo l’Esodo, ansiosi di ricevere la Toràh. HaShem quindi ci comanda di commemorare il loro entusiasmo contando ogni anno i giorni che vanno dal secondo giorno di Pesach fino alla festa di Shavuot, che celebra la ricezione della Toràh.

Secondo la maggior parte delle autorità alachike, fra cui lo Shulchan Aruch (Orach chaim 489), l’obbligo di contare l’omer oggigiorno è miderabbanan. Perché la Toràh collega il conteggio dell’Omer all’offerta portata il 16 di Nissan (“Conterai… dal giorno in cui porti l’Omer”), l’obbligo della Toràh si applica solo quando esisteva il Bet HaMikdash (sia presto ricostruito ai nostri giorni). Senza il Bet HaMikdash, l’obbligo della Toràh non è più applicabile, e dobbiamo compiere la mizvàh di contare l’Omer a livello rabbinico.


Dediche
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In memoria di Antonella bat Giuseppina z.l.
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