Tra le Perle dello Sforno—Sacrifica, Te stesso
Scritto da A.Braha הי“ו
Si apre il libro di Vayqrà, dedicato nelle sue prime Parashot ai sacrifici:
Parla con i figli di Israel e dì loro: un uomo tra di voi che offrirà in sacrificio ad HaShem, sia esso dagli animali, del bestiame o del gregge portate i vostri sacrifici.
La questione dei sacrifici va compresa molto meglio. Com'è possibile che un animale pur scannato possa portarmi espiazione? Cosa c'entra con me? Si scannano numerosi animali per essere mangiati, ciò nonostante non c'è espiazione in ciò – cosa cambia se viene offerto come sacrificio o portato a tavola?
Inoltre, perché nel testo in ebraico c'è scritto "un uomo che offrirà tra di voi in sacrificio..." [cambiato nella traduzione affinché si comprenda di cosa si parli]?
Rabbenu 'Ovadiàh Sforno ז"ל comincia a spiegare cosa c'è dietro:
Un uomo che offrirà tra di voi. Quando offrirà dal vostro essere, con il Viddui ~ confessione dei Peccati e con la sottomissione, sul percorso del "Unshallemàh Parim Sefatenu" ~ "E verrano completati i Parim ~Tori [sacrificati] con le nostre labbra", e come viene detto: "Zivçhè E-loqim Ruach Nishberàh" " I sacrifici del Signore [consistono nel] lo spirito rotto", perché non desidera gli stolti che sacrificano senza alcuna sottomissione precedente, e così hanno già detto ז"ל 'da voi' e non 'da tutti voi', per escludere chi è Mumar.
Soffermiamoci sulla prima parte del discorso dello Sforno ז"ל: quanto viene offerto, dev'essere offerto 'da noi stessi' ossia, offrire il proprio spirito, sottomettendosi completamente, e comprendendo che la sorte del sacrificio doveva essere quella che io avrei dovuto passare. Così facendo il sacrificio va al mio posto, perché sottometto il mio essere completamente e mi pento di quanto ho fatto . La mia bocca ha la possibilità di 'completare' i miei sacrifici, perché ciò che conta non è il sacrificio fisico, quanto il fatto che mi sono 'spaccato' lo spirito fino in fondo, comprendendo quanto ho fatto – pentendomi. In tal caso rimuovo tutto il male che ho prodotto.
D'altra parte però, aggiunge Rabbenu 'Ovadiàh ז"ל, ci sono figure che non si sottomettono – che non vogliono fare parte di 'am Israel ח"ו, perché non desiderano osservare per nulla le Mizvot e non vogliono ascoltare la Toràh, che sono quanto ci rende effettivamente il Popolo di HaShem, per la cui accettazione HaShem ci ha scelto! Queste figure sono chiamate "Mumar". Volenti o dolenti fanno parte del popolo ebraico, ma se ne estraniano voltandogli le spalle. Questo genere di persone anche se portano un sacrificio, dal momento che non c'è alcuna sottomissione nel farlo, non vale come loro espiazione.
122 (Mizvat 'asèh 52) Il singolo che ha peccato involontariamente (Shogheg) deve portare come offerta il Qorban ~ sacrificio della tipologia del çhattat. Com'è detto: "E se un'anima peccherà involontariamente – porterà in sacrificio..." (Vayqrà 4:27) [vedi inoltre 124 su alcuni peccati compiuti involontariamente] Cosa si considera come involontario (Shogheg) su cui si è tenuti a portare sacrificio? Se un ebreo era convinto che del çhelev fosse grasso permesso (Shuman) e l'ha consumato; oppure pensava che una particolare azione vietata [ad esempio durante Shabbat] fosse permessa; oppure se conosceva il divieto, ma non sapeva che fosse passibile di Karet su di esso.
Però nel caso sapesse che si è passibili di Karet, ma non era a conoscenza dell'obbligo di portare sacrificio su tale peccato, è considerato comunque volontario (Mezid), perché l'ignoranza riguardo a un sacrificio non rende la persona involontaria nel caso in cui si è passibili comunque di Karet (vedi inoltre 123, 227, 228). Chi ha trasgredito in condizione di Shogheg ~ involontariamente una trasgressione su cui sussiste il Karet se viene compiuta volontariamente, deve portare un sacrificio çhattat per espiare il peccato. Tra queste trasgressioni troviamo: il mangiare çhametz durante Pesach, il mangiare durante Yom HaKippurim, il compiere Melakhàh durante Shabbat o Yom HaKippurim, l'avere rapporti con una donna in stato di Niddàh che non si è ancora purificata e molti altri rapporti proibiti. Così anche chi consuma del sangue o del çhelev (grasso vietato – vedi Mizvàh 148).
Nel caso di rapporti proibiti o di consumo di qualcosa di vietato persino nel caso in cui non avesse alcuna intenzione di compiere il peccato, ma ha fatto il gesto – avendo godimento dalla questione è considerato come peccatore (involontario), ed è passibile di çhattat di conseguenza.
Riguardo invece all'osservanza dello Shabbat, nel caso in cui non avesse alcuna intenzione di compiere un'azione vietata, ma aveva intenzione di fare qualcos'altro e si è sbagliato, è esente persino dal sacrificio (Mit'aseq). Ad esempio nel caso in cui volesse tagliare qualcosa di già estirpato dal terreno (permesso) e ha tagliato qualcosa di ancora attaccato, è esente, perché la Toràh riguardo allo Shabbat ha vietato "Melekhet Maçhshevet" che consiste nell'azione ponderata, ossia avente intenzione di compiere tale azione (pur non sapendo che sia vietata).
Sono necessarie alcune condizioni per essere tenuto a portare un Qorban çhattat: a) si tratta di una trasgressione su cui è passibile di Karet se compiuta volontariamente, b) l'ha compiuta attivamente (Ma'asèh), c) era Shogheg dall'inizio alla fine del compimento dell'azione. Nel caso invece nel mezzo qualcuno l'abbia avvisato nel mezzo, oppure si sia dimenticato che sia vietato – non può offrire il Qorban çhattat per espiare sul suo peccato.
In cosa consiste il Qorban çhattat? Nel caso fosse Shogheg riguardo a casi di 'avodàh zaràh ~ culto straniero / idolatria porta una capra ('ez) che ha un anno di vita, sia che fosse una persona ordinaria (Hedyiot) sia che fosse re o Kohen Gadol unto per la sua funzione (Kohen Mashuach) [In questi ultimi casi in altri tipologie di peccato deve portare sacrifici differenti, come illustrato in questa Parashàh] Nel caso però abbia peccato come Shogheg in altre trasgressioni su cui è passibile di Karet, se si tratta di una persona ordinaria (Hedyiot) è tenuto a portare una Se'iràh o un Keves femmina. Se invece è un re ad aver peccato Shogheg – offre un Se'ir 'izzim come çhattat, ed è chiamato "Se'ir Nassì". Se invece si tratta di un Kohen Gadol unto per rivestire la sua funzione (Kohen Mashuach) offre un Par del bestiame come çhattat, chiamato "Par Kohen Gadol". In questo caso il sangrue del sacrificio dev'essere spruzzato (hazzayàh) sul Parokhet e sul Mizbeach HaZahav che si trova nell'Hekhal, e va poi bruciato. Questo viene offerto dal Kohen Gadol solo nel caso in cui lui ha dato a sé un'istruzione sbagliata e abbia operato in base a questa, pur essendo un grande Chakham riconosciuto come idoneo ad essere Morèh Horaàh (ossia Talmid Chakham esperto di halakhàh pratica, che può sancire la halakhàh in base agli enormi studi conseguiti) e non si è dimenticato tutta la questione esplicita nela Toràh (vedi similmente 121 riguardo al Bet Din). Però se non si è basato sulla sua saggezza, oppure non era sufficientemente Chakham, oppure ha rimosso l'intero argomento dalla Toràh, oppure non ha operato in seguito alla sua decisione halakhica, è esente dal sacrificio, similmente a quanto avviene riguardo a un Bet Din che ha sbagliato una halakhàh. Persino nel caso di idolatria deve aver sbagliato agendo in seguito a una propria decisione halakhica, altrimenti è esente da ogni sacrificio. Questa Mizvàh si applica quando il Bet HaMiqdash è in piedi, sia per gli uomini che per le donne.