Crescita attraverso la Torà
Dvar Torà basato sul libro “Crescita attraverso la Torà”
di Rabbi Zelig Pliskin
Durante i nostri 40 anni di soggiorno nel deserto, siamo stati attaccati dagli Amaleciti. Mentre la battaglia aveva luogo, Mosè stava sulla cima di una collina e alzava le mani verso il cielo. Questo ricordava al popolo ebraico di “sottomettere i propri cuori” a Kadosh Baruch ‘Hu, in modo che potranno sconfiggere Amalek. LaTorà afferma:
“E le mani di Moshè erano pesanti, (Chur e Aharon) presero una roccia, la posarono sotto di lui e lui si sedette su di essa” (Shemot 17:12)
Perché Moshè si è seduto su una roccia e non, per esempio, su un cuscino?
Rashì, il grande commentatore, ci dice che Moshè si è seduto su una roccia e non su un cuscino perché non aveva voglia di stare seduto comodamente mentre il popolo ebraico era in uno stato di pericolo e sofferenza. Voleva sentire e condividere la loro sofferenza.
Rabbi Yeruchem Levovitz ci insegna che Moshè ci sta dando una lezione rispetto a come fare per percepire la sofferenza altrui: non la si deve solo immaginare ma fare qualcosa di fisico per provarla effettivamente.
L’empatia è una caratteristica così importante che dovremmo cercare di fare ogni sforzo per cercare di capire quali siano i sentimenti altrui.