Hilkhòt Shabbàt - Ghezeròt
A questo fine i Rabbini hanno stabilito una particolare legislazione protettiva, comunemente conosciuta come «siepe intorno alla legge» (seyàg la-Torà). I divieti che costituiscono tale legislazione sono chiamati ghezeròt (pl. di ghezerà, imposizione rabbinica), o,con particolare riguardo alle norme sabbatiche, shevùt.
Così facendo, i Maestri hanno agito con il pieno consenso e l'autorità loro conferita dalla Torà, la quale ordina esplicitamente di prendere misure effettive per evitare violazioni involontarie delle norme in essa contenute. Così troviamo: «Vi guarderete bene a riguardo di tutto quanto vi ho detto» (Esodo 23,13). E così pure «Salvaguarderete la mia osservanza» (Levitico 18,30).
Con riferimento ai decreti rabbinici derivati da questa norma, la Torà stabilisce (Deutetonomio 17,10-11):«E guarderai di fare esattamente secondo quanto ti insegneranno...»); «Non devierai dalla parola che essi ti diranno né a destra né a sinistra».
Pertanto queste ghezeròt non sono meno vincolanti per tutti gli ebrei di quanto non lo sia la Torà stessa. Anzi, lo sono maggiormente. Poiché la ragione dei decreti consiste sempre nella fragilità della natura umana e nella facilità con cui si dimentica, l'obbligo di osservarli deve permanere fino a quando la naturà resterà immutata.
In tal modo, i nostri Rabbini ci hanno messo in condizione di evitare di compiere di Shabbàt diverse azioni che, sebbene non siano di per sé melakhòt, potrebbero portarci facilmente a compierne. Questo potrebbe accadere:
a)perché formalmente somigliano a e potrebbero quindi confondersi facilmente con esse;
b)perché sono legate a da abitudini quotidiane;
c)perché l'atto stesso implica normalmente una o conduce facilmente a essa.
Strappare un pezzo di carta appartiene, per esempio, al primo genere. Non è una -manca il carattere costruttivo della - ma vi asomiglia molto (per esempio al tagliare secondo forma determinata), tanto da essere proibito come misura precauzionale. Con la loro profonda conoscenza psicologica dell'uomo, i nostri Rabbini hanno visto chiaramente che, se ci fosse consentito di fare l'una cosa, saremmo più facilmente indotti a fare anche l'altra- la vera - ogni volta che si presenta l'occasione.
Accettare di acquistare un articolo è un esempio delle cose proibite nel caso ; tale azione è abitualmente legata a una (per esempio scrittura di un contratto) ed è quindi proibito stipulare di Shabbàt accordi siffatti, anche solo oralmente.
Salire su un albero è un esempio delle cose vietate nel caso ; tale azione potrebbe portare facilmente a rompere un ramoscello o a strappare una foglia, atti che costituiscono vere e proprie. Pertanto ci riferiremo in seguito a questi tre tipi di definendo quelle di tipo similari, quelle di tipo b "di genere abitudinario" e quelle di tipo c "inducenti".
Da "Lo Shabbàt" di Isidor Grunfeld