Hilkhòt Shabbàt - Le melakhòt nella Torà
La fonte principale della definizione di melakhà nella Torà, è il comandamento che impone l’interruzione di tutte le attività necessarie per la costruzione del Santuario nel deserto (Esodo 31,13). Tutte queste attività sono espressamente comprese nel termine di melakhà.
Riportiamo, qui di seguito, dalla Mishnà (Shabbàth 7,2) l’elenco di queste attività:
Arare
Seminare.
Mietere.
Formare covoni.
Trebbiare.
Ventilare (le biade).
Selezionare.
Setacciare.
Macinare.
Impastare.
Cuocere.
Tosare.
Sbiancare.
Pettinare filati greggi.
Tingere.
Filare
Operazioni di tessitura.
Operazioni di tessitura.
Operazioni di tessitura.
Separare in fili.
Fare un nodo.
Disfare un nodo.
Cucire.
Strappare.
Tendere trappole o cacciare.
Macellare.
Scuoiare.
Conciare pelli.
Levigare pelli.
Rigare.
Tagliare secondo forma determinata.
Scrivere.
Cancellare.
Costruire.
Demolire.
Accendere il fuoco.
Spegnere il fuoco.
Dare l’ultimo colpo di martello a un oggetto di nuova costruzione.
Portare oggetti da una proprietà privata a una pubblica (o viceversa).
Esaminando questo elenco notiamo una cosa sorprendente: le attività elencate costituiscono una esemplificazione dei tipi principali di attività produttiva umana. Certamente questo non è casuale. Non è tuttavia nostra intenzione indagare qui sulle possibili ragioni per cui l’elenco è stato steso in questo modo, in relazione alla costruzione del Santuario. Quello che ci interessa è che la Torà ci ha dato così una chiara indicazione della natura e del fine della melakhà. Si noti ancora che alcuni generi di melakhà, come «portare» (Esodo 16,29) e «accendere il fuoco» (Esodo 35,3), sono menzionati separatamente nella Torà, la quale in ognuno di questi casi insiste chiaramente sulla legge sabbatica considerata in toto.