Halakhòt – Shabbàt
N.2 (dal libro "Lo Shabbath" di Isidor Grunfeld)
Significato dello Shabbàt
I nostri Saggi chiamano lo Shabbàth yesod ha-emunà, il vero fondamento della nostra fede. Non è un’esagerazione. Le idee più elevate con cui l’Ebraismo ha nobilitato la mente umana, i più alti ideali per i quali il nostro popolo ha lottato per migliaia di anni, sacrificando per essi innumerevoli vite di suoi figli, ruotano tutti intorno allo Shabbàth.
Dignità del lavoro
«Lavorerai per sei giorni e farai ogni tua opera» (Esodo 20,9). Il fondamento dello Shabbàth è, pertanto, opera faticosa, nobilitata dal comandamento di Dio. Il lavoro non degrada: è santo diritto naturale di ogni uomo. Quanti secoli, anzi millenni, ci sono voluti perché il mondo comprendesse questa veri
tà fondamentale! Si è percorsa molta strada dalla concezione greco-romana del lavoro, considerato umiliante, e dalla conseguente assenza di diritti dei lavoratori, alla condizione attuale. Quante agitazioni sociali, quanta miseria, quante guerre e rivoluzioni, quanto spargimento di sangue si sarebbero potuti evitare se l’ideale biblico della dignità del lavoro fosse stato posto fin dai tempi antichissimi alla base dell’ordine sociale!
La tradizione ebraica ci dice che Adamo si rassegnò al suo destino solo nel momento in cui gli fu detto che avrebbe dovuto lavorare. Il lavoro è la prerogativa dell’uomo nato libero e fornito do genio creativo. «Il lavoro è una grande cosa», dicono i nostri Saggi, «perché onora chi lo fa».